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Riprese professionali multispettrali nell'infrarosso vicino

A cura di Claudio Schincariol

Sono queste le cosiddette “riflettografie IR” che vengono utilizzate come strumento di indagine, non distruttiva, principalmente su dipinti e carteggi, alla ricerca di correzioni, cancellazioni o ripensamenti dell'artista. Diventano spesso “prove” dell'intervento della mano dell'artista “maestro di bottega”, aumentando notevolmente il valore dell'opera stessa o alimentando “leggende” sulla loro creazione.
Dal punto di vista tecnico viene impiegato lo stesso apparecchio delle riprese “a colori reali”, la Sigma Sd1 merril. Il sensore, che si compone di uno strato completamente sensibile al rosso, offre un'immagine più possibile realistica e il filtro “passa banda”, sito appena all'interno del bocchettone portaottica e facilmente rimovibile, ne garantisce un risultato inarrivabile per altri apparecchi.
Le lunghezze d'onda rilevate testate in ripresa vanno dai 720 ai 1300 nanometri, quindi più che sufficienti a rilevare un buon numero di materiali impiegati nella traccia del dipinto o carteggio.

I filtri impiegati, gli IR pass, diventano molto più efficaci se coadiuvati da un'appropriata sorgente luminosa.
Per semplicità: se montiamo sull'ottica un filtro da 950 nm, l'illuminazione sarà costituita da faretti con led della stessa lunghezza d'onda, ciò permette di ottenere riprese senza interferenze, la riduzione del fenomeno di scattering e con il massimo di nitidezza consentendo l'osservazione dei particolari più minuti. Ricordo che per una riflettografia infrarossa, più stretta sarà la gamma di lunghezze d'onda emesse dal sistema di illuminazione e più precisa sarà la restituzione per riflessione o in alternativa, ove possibile, per trasparenza, dovremo naturalmente conoscere il materiale da individuare e quello da passare.
Bisogna altresì pensare che il file reso dal sensore impiegato per i 15 milioni di fotositi rossi, è di gran lunga superiore a qualsiasi sistema a tubo vidicon, privo delle controindicazioni dello stesso ed in grado di arrivare praticamente alla stessa lunghezza d'onda superiore. Ovviamente tutti questi accorgimenti sono necessari per sfruttare al meglio il sensore.
Fortunatamente, per ciò che riguarda il sistema di “illuminazione”, la proliferazione di sistemi di videosorveglianza ir, ha messo sul mercato una varietà di proiettori a diodi led generanti lunghezze d'onda anche oltre i 1000 nanometri e, con i fotodiodi emettitori InGaAs, per utilizzi molto specialistici anche oltre 1,7 micrometri, con discrete potenze.

Nella scelta degli obiettivi, necessariamente obbligata da esigenze di spazio per la lunghezza focale, ci siamo rivolti ad elementi datati e non proprio di alta qualità, con trattamenti multistrato meno efficaci di quelli attuali, la pellicola non risentiva delle radiazioni infrarosse. Sovente queste ottiche sono costruite anche con lenti in materiale plastico, elemento prezioso sia per la trasmissione dell'infrarosso e, ancor di più per la trasmissione dell'ultravioletto senza ricorrere a costosissimi obiettivi tipo i Coastal Optics o altri. In verità bisogna dire che gli obiettivi specialistici hanno una resa superiore e, se necessario sovrapporre immagini ir ed uv, non richiedono correzioni della focheggiatura durante la ripresa garantendo quindi la stabilità dimensionale dell'immagine.


La ripresa vera e propria viene effettuata in totale oscurità, con l'apparecchio direttamente collegato al computer, dopo preventiva focheggiatura, correzione della stessa e rilevazione dell'esposizione determinata in maniera visiva e con il controllo dei livelli in uscita.
L'immagine così ottenuta, convertita ed ottimizzata con apposito software è pronta ad essere analizzata. Normalmente in queste tipologie di indagini, viene eseguita anche una fotografia a colori reali con obiettivo di alta qualità, adatta  all'opportuno confronto ad alta risoluzione direttamente sullo schermo del computer.
Come chiaramente visibile nell'immagine ottimizzata ir, sono visibili le tracce del rifacimento indicate dalle frecce rosse.
Da notare nella foto di sinistra, la filtratura perfettamente ottenuta per il solo infrarosso, essendo la stessa composta solo di rosso e nero, senza alcuna interferenza di altro colore.

Questa tipologia di indagine viene eseguita, su richiesta del cliente, oltre che nel nostro studio fotografico, anche presso il committente stesso onde evitare spostamenti che potrebbero mettere in pericolo l'opera
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Claudio Schincariol - CV  



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