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Area Tecnologica | No, tu no | Essiccazione a 220° delle carpentrerie

No, tu no
Essicazione a 220° delle carpenterie

Quando troppo zelo e pochi scrupoli creano danni

 La pratica dell’essicazione a 220° delle carpenterie lignee, il cui scopo è di preservarle dagli attacchi di insetti xilofagi, ottiene, è vero, questo risultato, ma a prezzo di distruggere la naturale elasticità delle loro fibre. Le travi così trattate, infatti, non sono più portanti e non possono essere utilizzate a questo scopo. La cottura delle carpenterie, inoltre, ne altera il colore naturale.
Questa pratica non rispetta i canoni di integrità dei manufatti, che dovrebbero costituire la base deontologica osservata da tutti gli operatori lungo la filiera del legno; per questo, la consideriamo inaccettabile.

Quando, per togliersi un peso, si fa la cosa sbagliata

Non è difficile comprendere le ragioni di questa scelta: è troppo oneroso mantenere le carpenterie in stoccaggio costantemente preservate dagli attacchi degli insetti xilofagi con i sistemi tradizionali.
Nella fase di stoccaggio, gli impregnanti antitarlo preservano soltanto per due anni le travi dall’attacco degli insetti xilofagi, trascorsi i quali i principi attivi si ossidano e perdono con rapidità la loro capacità abbattente.

Un efficace sistema di disinfestazione, ma...

Le vasche a immersione nell’antitarlo sono, certo, efficaci per la disinfestazione nell’immediato, perché il presidio penetra a fondo nelle fibre. La prevenzione da nuovi attacchi di insetti xilofagi, però, dura solo due anni. Nelle giacenze in stoccaggio, spesso più lunghe, caduta la capacità abbattente dell’antitarlo sono frequenti le re-infestazioni. Chi è consapevole di ciò, spesso sceglie di tagliare la testa al toro con l’essicazione; a volte, invece, gioca falloso con l’antitarlo.


Mancanza di consapevolezza, o di scrupoli?

Nelle transazioni delle forniture di carpenterie, spesso intercorre, fra commercianti, progettisti e direttori di cantiere, un deplorevole equivoco di fondo, nel quale non si capisce dove finisca la mancanza di scrupoli e cominci quella della non consapevolezza.
La conformità delle forniture di legname per edificazione, o ristrutturazione spesso viene concessa dal direttore di cantiere perché il commerciante esibisce una certificazione di trattamento, con la firma apposta alla quale ottiene la liberatoria, specialmente se, al momento della consegna, il legno risulta apparentemente sano, mentre in realtà potrebbe avere una infestazione occulta in corso, non ancora palesata dagli sfarfallamenti, solo perché il ciclo biologico dei tarli non è ancora concluso.
In questi casi, si paleseranno gli sfarfallamenti dopo la messa in opera; sono, questi, casi frequenti, più di quanto si sappia o si voglia credere. L’applicazione di antitarlo impregnante una tantum, senza che si tenga conto del ciclo biologico dei tarli, da 8 mesi a 17 anni, a seconda della famiglia e, contemporaneamente, della durata di funzionalità dell’antitarlo, porta invariabilmente a conseguenze spiacevoli.

Il gioco del cerino

A chi rimarrà in mano il cerino acceso quando il committente scoprirà che gli sono state allestite travi tarlate? Non certo a lui, che passerà il cerino acceso al direttore di cantiere, che lo passerà al progettista, che lo passerà al commerciante. Chi rimarrà con le dita scottate? Tutti. Qualcuno con danno economico; tutti con danno di immagine. Come se ne può uscire?

Disinfestazioni delle travi a terra in cantiere,
prima della messa in opera

(Catasta - Camera termo-induttiva - Chiusura della camera - Insufflazione di aria calda)
Foto fornite da Centroantitarlo Campania
 

Assicurata l’integrità delle carpenterie

Il processo termo-induttivo deve, perché sia osservata la missione deontologica di rispettare l’integrità originaria delle carpenterie:
• Insufflare molto lentamente l’aria calda;                                   
non superare i 70° all’interno della camera termo-induttiva;
non superare i 57° al cuore delle travi.

Per finire, l’applicazione di antitarlo prima dell’allestimento assicura la protezione per due anni e trasferisce sul cliente, resone edotto e consapevole, la responsabilità del mantenimento.
 

Assicurarsi la tutela dai contenziosi

La suddetta modalità operativa assicura la morte di tutti gli infestanti in tutte le loro fasi biologiche, permette di fornire al committente una garanzia vera, anziché inefficace e tutela da contenziosi futuri tutti gli operatori.
 

Modificare l’approccio operativo conviene

Sinergie collaborative fra Commercianti, Progettisti, Imprese, per scegliere il momento più conveniente, quello della transazione con il cliente finale, per disinfestare e mettere in sicurezza le carpenterie, suddividendosi l'onere economico


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