Disinfestazione del parquet in opera
La disinfestazione dai tarli del parquet in opera richiede che lo stesso sia sottoposto ad un trattamento che consenta al bio-deterrentwe antitarlo ad impregnazionwe di penetrare sotto la superficie del legno.
Il parquet, infatti, viene spesso sottoposto a trattamenti di lucidatura, con l’applicazione di materiali oleorepellenti e idrorepellenti, che lo rendono immune da agenti esterni e polveri, e impermeabile a qualsiasi prodotto, antitarlo incluso.
La lamatura a vernice coprente del parquet, che dona la particolare lucentezza alla superficie, preclude ancor più qualsiasi possibilità di impregnazione ai liquidi. Le connessure fra le tessere del parquet ed i fori di sfarfallamento praticati dai tarli sono insufficienti, anche con la siringatura foro per foro, a far penetrare l’insetticida su tutto lo spessore e le superfici interne del parquet in opera. Diventa dunque essenziale, nella lotta ai tarli, rimuovere le pellicole protettive di superficie. Spesso è sufficiente un lavaggio con detergente alcalino industriale. Nel caso in cui il parquet sia stato trattato solo con cere, basterà usare un prodotto decerante.
Nel caso, invece, in cui il parquet sia trattato con pellicole protettive impermeabili, sarà necessario sottoporlo a sgrossatura e rasatura.
(Trattamento di sgrossatura: la parte più chiara ritrae il parquet grezzo sgrossato)
(A sinistra: sostituzione della carta per carteggio con finitura più fine di quella utilizzata per la sgrossatura.
A destra: particolare del parquet grezzo e infestato dopo la sgrossatura e rasatura.)
Rimosse le barriere, si interviene con la disinfestazione, trattando il parquet con un bio-deterrente antitarlo residuale, Presidio Medico Chirurgico, che vanta le seguenti caratteristiche:
• inodore ed incolore;
• atossico ed esente da esalazioni nell’ambiente;
• alto grado di permanenza ed efficacia nel legno (minimo 2 anni)*;
• idrorepellente sotto la superficie, difende il legno dall'umidità*;
• non aggredisce colle e vernici;
• salvaguarda il legno da funghi, alghe o batteri;
• crea un'azione antitrofica (rende il legno non alimentare per gli insetti);
• in 24 ore per capillarità penetra nel legno, da 1 a 2 mm;
• il legno è ri-camminabile dopo poche ore;
• non ha effetti oncogenetici come il DDT (cancerogenicità);
• permette d'operare a temperature -25 + 50°C;
• non è considerato un prodotto infiammabile dalle Norme CEE.
(Fase di impregnazione del parquet. Da sinistra: stesura dell’impregnante a pannello; pavimentazione lignea impregnata e asciutta; particolare della pavimentazione a termine della seconda mano di impregnazione.)
* Il microclima, l’esposizione alla luce e le tecniche applicative (immersione, impregnazione, impregnazione profonda, spennellatura, nebulizzazione, autoclave) e loro modalità (applicazione unica, o reiterata) influiscono significativamente sulla variabilità dei dati di penetrazione per capillarità e sulla durata nel tempo dell’attività abbattente del principio attivo. Il delta di penetrazione in profondità può variare da 2 mm all’intero spessore del parquet. Il delta di totale efficacia di abbattimento nel tempo non è superiore ai 2, trascorsi i quali, i principi attivi del bio-deterrente si ossidano rapidamente.