Un certo numero di parassiti, che pungono l’uomo, o lo minacciano con malattie infettive, o reazioni allergiche, sono originariamente collegati ad altri infestanti, nei confronti dei quali svolgono un ruolo di parassiti simbionti.
Il nome, Reticulitermes, configura le abitudini e l’aggettivo, Lucifugus, una importante caratteristica biologica:
• Reticulitermes: le colonie rilevate in attività su manufatti lignei in superficie sono strettamente collegate ad una rete di nidi, a loro volta collegati fra loro e sparsi nel terreno circostante al di sotto della superficie; per questo, la specie è detta sotterranea.
• Lucifugus: temono la luce, ragion per cui, quando hanno completamente demolito la fonte di cibo attaccata, per raggiungere la successiva costruiscono i caratteristici camminamenti esterni di colore scuro, che permettono loro di spostarsi al riparo della luce.
È molto importante stabilire con certezza quale sia la specie in attività, se quella sotterranea Reticulitermes lucifugus, o se la Kalotermes flavoicollis, detta del legno secco, perché, pur essendo per entrambe prescritto che non vengano disturbate con la rimozione dei manufatti attaccati, o sconsideratamente aggredite con prodotti chimici, prima che la rete dei nidi sia totalmente debellata, sono molto diversi i modi per combatterle.
(Errore e conseguenze degli interventi chimici: suddivisioni dei macro nidi in una rete di nidi più piccoli)
(Regina - Soldato - Operaia) Le foto della Kalotermes flavicollis sono tratte da Wikipedia
Le Kalotermes flavicollis, che, non lucifughe, arrivano in autunno per sciamatura di una parte della colonia principale, non mantengono più alcun legame con il nido di origine, una volta effettuato in modo circoscritto l’insediamento; la disinfestazione radicale, se i manufatti attaccati sono le carpenterie, è la stessa che si utilizza per eradicare i tarli: la Termo-induzione Olympo Zephyrus. Questa specie attacca frequentemente anche stipiti, mobili, parquet e altro, che richiedono modalità di intervento differenziate, a seconda del caso.
Nel caso, invece, delle Reticulitermes lucifugus, che arrivano per sciamatura esplorativa in primavera e successivamente in modo occulto dal terreno durante i mesi estivi, la lotta è molto più complessa e articolata, perché non basta liberarsi della parte di colonia che lavora in superficie, ma occorre servirsi di questa per raggiungere tutti i nidi dislocati all’intorno, sotto la superficie del terreno; per questo, è importante non fare nulla autonomamente e non disturbare la colonia: questa, in superficie, è come la punta dell’iceberg, l’unico certo punto di collegamento con la parte occulta.
Occorre, con cautela, per non disturbare la colonia, raccogliere campioni, e lasciare che intervengano specialisti preparati e affidabili.
L’attacco avviene prima alle teste delle travi annegate nei muri, per il maggior tasso di umidità presente, causato nelle escursioni notte-giorno fra due materiali, legno e muro, a differente conduzione termica; prosegue poi lungo le fibre del legno, che assume un aspetto esfoliato, sino alla sua completa distruzione. Possono essere attaccati anche carta e tessuti di origine vegetale.
(Esfoliazione superficiale - Totale distruzione - Attacco ai libri)
Lo scavo, essendo questa specie lucifuga, avviene sotto la superficie apparentemente intatta, ma ridotta ad un sottilissimo strato, che cede alla pressione di un dito. Gli effetti esteriormente visibili, che denunciano la presenza di una colonia in attività, sono l‘apparire di macchie scure e le caratteristiche gallerie esterne di camminamento.
È possibile saggiare l’estensione degli attacchi con un cacciavite, che affonderà facilmente nelle zone distrutte, ma si raccomanda di non attuare azioni fai-da-te e di rinviare le indagini di resistenza delle carpenterie con i macchinari preposti, per non disturbare la colonia, la quale si sposterebbe dal punto che rappresenta la possibilità di contatto con l’intera rete dei nidi, rendendo più difficoltosa la ricerca e la difesa.
Sono molto gravi; le tèrmiti possono causare il cedimento delle teste delle travi annegate nei muri e, se non fermate a tempo nella loro opera distruttiva, specialmente delle travi di colmo e portanti, possono causare il crollo di tetti, solai, soffitti.
La tecnica di approccio iniziale, per questa specie, è quella della pasturazione con esche senza alcun principio attivo abbattente, le quali sfruttano la trofallassi – il rigurgito di cibo con cui le operaie nutrono tutte le classi e gli individui della colonia -, per trasmettere all’intera rete dei nidi l’informazione di una nuova fonte di cibo.
L’informazione viene trasmessa tramite tracce al feromone lasciate dalle stesse operaie che hanno individuato la fonte di cibo, per consentire a quelle delle altre colonie di individuare i percorsi per raggiungerla.
Quando si constata, nel corso dei monitoraggi, che i consumi delle esche sono diventati regolari e massicci, le esche vengono sostituite con altre, questa volta con l’aggiunta di principi attivi inibitori della chitina, che costituisce l’esoscheletro delle tèrmiti, portandole alla morte nel momento della muta.
È una strategia lenta e accurata, che richiede grande specializzazione ed esperienza, con capacità di analisi sulle dislocazioni dei punti esca, i quali debbono essere scelti ponderatamente, affinché possano essere più rapidamente efficaci.
Per la lotta alle Reticulitermes lucìfugus ci avvaliamo, su tutto il territorio nazionale, di specialisti con certificazione di idoneità per l’applicazione del sistema Exterra, rilasciata da Bleu Line, concessionaria esclusiva in Italia, la quale, dopo adeguata formazione e superamento di esami, rilascia la licenza operativa a specialisti che, come per altre discipline complementari, riunisco e coordino nel Polo Interdisciplinare (vedi sezione Pest Control ).