Pymeotes mites
Pymeotes tritici
Caratteristiche generali: si nutrono delle larve dei tarli Anobidi, di cui invadono le gallerie
Le femmine, dopo l'accoppiamento, tendono a stazionare nelle gallerie scavate dai tarli, senza uscirne, perche nella fase di gestazione si gonfiano a dismisura per contenere le uova, sino a 3000-4000, muovendosi quindi a fatica. Pungono le larve del tarli, per addormentarle e nutrirsene.
I maschi, invece, pur attaccando le larve di anobide come le femmine, si muovomo più liberamente e si insediano anche nell'ambiente esterno, nei guararoba, nelle imbottiture di poltrone e divani, tra le doghe del letto ed il materasso.
La ragione per cui i Pymeotes sono simbionti solo delle larve del tarlo anobide e non degli altri due fra i più comuni, il lictide ed il cerambicide (Capricorno delle travi) risiede nelle differenti abitudini delle tre famiglie xilofaghe. Lictidi e cerambicidi scavano le loro gallerie linearmente, procedendo verso gli strati più interni, lasciandosi dietro una massa indistinta di polvere mista ad escrementi, disperdendone pochissima fuori dal foro, nel momento dello sfarfallamento: ciò non favorisce le incursioni dei parassiti, nella loro caccia.
Gli anobidi, invece, scavano in tutte le direzioni gallerie che si intersecano fra loro. Anche le gallerie degli anobidi si ostruiscono con la rosura, ma gli adulti ne espellono un buon quantitativo all'esterno, nei classici mucchietti, quando sfarfallano. Altra rosura viene dispersa con le movimentazioni d'uso degli arredi tarlati, tanto che nel tempo le gallerie risultano più sgombre, favorendo la ricerca, da parte dei parassiti, di quelle che contengono larve vive.
I Pymeotes pungono l'uomo ripetutamente in modo lineare, nel tentativo di addormentarlo, prevalentemente sul dorso e sul collo, più raramente lungo le braccia. Le punture provocano ponfi strofuloidi attorniati da eritemi rossastri molto pruriginosi, che tendono ad espandersi, persistendo a volte per settimane.
La puntura non si avverte e neppure il prurito si avverte subito, ma dopo 10-12 ore. Questa circostanza, unitamente al fatto che il Pymeotes è invisibile ad occhio nudo, trae spesso in inganno sull'origine del fenomeno, portando a pensare che si sia verificato nel luogo in cui i sintomi sono comparsi per la prima volta.
La presenza di questo tipo di eritermi pruriginosi, invece, denuncia una intensa attività di tarli anobidi, trascurata a lungo, a carico dei manufatti lignei, specialmente d'arredo, presenti nell'ambiente in cui si soggiorna abitualmente: mobili, stipiti, travi, parquet.
A volte l'attività dei tarli non risulta evidente ad un esame superficiale, ingenerando dubbi sul tipo di eritema e sulle sue cause. Occorre un esame accurato, anche nei punti più nascosti, per esempio sul fondo dei cassetti o, scoprendo le fodere delle imbottiture di poltrione e divani, sui loro telai.
Può essere utile la guida al riconoscimento dei segni dei tarli.
Per un riscontro inequivocabile, può essere richiesto l'esme E.D.P.A (Esame Diretto delle Polveri Ambientali), che sono in grado di individuare la presenza degli acari. Come si richiede l'E.D.P.A
Le infestazioni di questi parassiti si combattono con programmi di disinfestazione ambientale.
Per avere la certezza di aver debellato questo tipo di infestanti, tuttavia, è necessario eliminare la base biologica che ne giustifica la presenza: i tarli anobidi.