Le infestazioni di tarli non sono accadimenti statici, ma esito di un processo dinamico che, nello stesso ambiente, coinvolge tutti i manufatti lignei presenti, sottoponendoli a continue e reciproche re-infestazioni crociate.
Ciò rende, non solo inutile, ma dannosa ogni disinfestazione selettiva che privilegi singoli manufatti, tralasciando gli altri, per motivi di valore intrinseco, o affettivo. Quando un manufatto è infestato, prima o poi lo sono anche tutti gli altri nello stesso ambiente.
Il controllo visivo è ingannevole circa la situazione reale, perché la lunghezza dei cicli biologici dei tarli varia da 8 mesi a 17 anni, a seconda della specie, dell’altitudine e delle condizioni ambientali; manufatti apparentemente sani possono avere in corso infestazioni ancora occulte, perché gli sfarfallamenti, che annunciano la fine del ciclo e la fase riproduttiva, possono palesarsi dopo molti anni.
Gli attacchi di tarli e tèrmiti possono avvenire, sia dagli ambienti adiacenti, sia dall’esterno.
Ciò comporta la necessità di mettere in sicurezza gli ambienti, sia quelli disinfestati, sia quelli sani, attuando misure preventive di proofing con barriere meccaniche anti-intrusione e disinfestazione permanente con trappole di cattura. Ciò consente di attuare, insieme alle disinfestazioni, un processo contrapposto a quello di degrado con caratteristiche di sicurezza e prevenzione.