
Del   CNC per realizzare prodotti all'avanguardia finalizzati   alla realizzazione di costruzioni concepite in modo nuovo abbiamo   parlato anche nelle scorse edizioni attraverso altri membri del   direttivo GQL come il Prof. Felice Ragazzo e l’arch. Fabio Spera   anche attraverso il brevetto Frame+ e la nuova frontiera delle   giunzioni lisce. In questa edizione ci concentriamo maggiormente sulle   opportunità che lo strumento digitale, la tecnologia e il linguaggio   progettuale odierno portano. 
Com'è cambiato il ruolo del progettista che dialoga anche con i produttori e con le macchine? 
Il rapporto del progettista con il costruttore è lineare? 
Le varianti in corso d’opera fattibili?

È quanto consente la tecnologia delle macchine a controllo numerico utilizzate oggi in segheria.
Ricordo   ancora i primi corsi del 2006 di CasaClima davanti alle prime case in   legno, per giunta realizzate nella tipologia block house con pareti di   tronchi squadrati ad hoc con incastri negli angoli e sulle sommità per   poter ottenere un involucro ben solido assemblando tutti gli elementi   separati. All’epoca le costruzioni in legno venivano realizzate solo in   Alto Adige e in minima parte in Val d’Aosta, l’idea diffusa era che si   trattasse di costruzioni grossolane poco curate nei dettagli e in   generale poco efficienti. Erano ancora una novità anche gli impianti di   Ventilazione Meccanizzata Forzata e i pannelli isolanti Vakum. 
Ormai,   però le segherie con le macchine a controllo numerico sono diffuse su   tutto il territorio nazionale e sul mercato sono disponibili programmi   anche di semplice apprendimento e a costi relativamente bassi.   Per esempio, con un semplice programma come SketchUp è possibile per noi   progettisti disegnare tutta la costruzione modellando ogni trave,   creando attraverso il software in automatico una lista di “componenti”   da inviare alla segheria, la macchina a controllo numerico che realizza   fedelmente ogni singolo pezzo. Una grande semplicità di progettazione   unita a una notevole velocità di realizzazione dei pezzi che richiede,   per l’assemblaggio in cantiere, una manodopera adeguatamente formata.
Un   sistema che sarebbe stato prezioso per un’emergenza come, ad esempio,   il terremoto a L’Aquila per la velocità di realizzazione (consente di   impostare un modello replicabile all’infinito), l’alto livello   di qualità offerto anche in termini di caratteristiche antisismiche (il   legno ha il vantaggio di essere molto più leggero rispetto a una   struttura di tipo tradizionale e le connessioni metalliche duttili   smorzano la sollecitazione sismica portando un beneficio sostanziale) e   le prestazioni termiche (il legno non è un conduttore termico ma non è   nemmeno isolante: ha un lambda di 0,13 ed è sulla linea di confine fra   un isolante e un conduttore).  
Tutti gli accorgimenti necessari   nella progettazione per fare in maniera che una casa in legno sia   durevole sono gli stessi che servono per creare un involucro edilizio   termicamente performante. 
Le case legno necessitano di un doppio   perimetro di tenuta all’aria dell’involucro perché gli spifferi possono   creare elementi di condensa nell’involucro. Nel legno uno spiffero   nell’involucro è inaccettabile e quindi nel montaggio delle costruzioni è   d’obbligo un’enorme cura nel realizzare il perimetro di tenuta  all’aria  nei pannelli, nelle giunzioni fra pannelli e solai, fra  pannelli  perimetrali e tetto e fra pareti e fondazione.
La  corrispondenza fra  gli elementi che compongono come puzzle la  costruzione parte dalla  segheria che contribuisce all'efficientamento  dell'involucro!

In tutte le tappe della filiera del legno – taglio, prime lavorazioni, stoccaggio, trasformazione, messa in opera –, possono verificarsi attacchi xilofagi. In tutte le tappe, ogni operatore, che eredita il legno dagli operatori della tappa precedente, ha la responsabilità di ciò che lascia a quelli della tappa successiva. In ogni tappa, è possibile attuare misure di prevenzione, per assicurare, lungo la filiera, la durabilità del legno.

Nell’ambito delle prime lavorazioni, le misure preventive, sono tre:
•  Impostazione preventiva di un controllo e di una disinfestazione permanenti nei reparti, tramite trappole elettro-luminose.
•    Prima della lavorazione, disinfestazione radicale a terra   termo-induttiva a bassa temperatura – non oltre 75° - indotta con lenta   progressione per alcune ore;
•  Messa in sicurezza per due anni,  dopo  la disinfestazione radicale, con applicazione di bio-deterrente   antitarlo a impregnazione.
È indispensabile adottare il   trattamento termo-induttivo a bassa temperatura con le carpenterie   destinate a essere portanti, in alternativa al trattamento di   essicazione a 220°, che, tramite la modificazione termica della   struttura molecolare del legno, ne comprometterebbe la portanza   meccanica.
Modifiche al FORMAT 2024 DI XYLEXPO