Anthrenus verbasci | Attagenus pellio |
| Trogoderma inclusum |
Le larve di dermestide sono urticanti.
Caratteristiche generali: le larve dei dermestidi digeriscono la cheratina. Attaccano, quindi, i tessuti di origine animale (lana e seta), peli, pellicce e piumaggi, pellame e cuoio. I danni da dermestidi sui tessuti sono molto simili a quelli prodotti dalle tineole; spesso vengono confusi.
Nei Musei di Storia Naturale attaccano:
• Le collezioni entomologiche, compiendo distruzioni totali.

• Le collezioni zoologiche, scarnificando i bulbi di ogni pelo.

• Le collezioni ornitologiche, che spiumano, attaccando la radice dei rachidi innestati nella carne.
Nelle Residenze Storiche, nei Luoghi di Culto e nelle collezioni private:
• manufatti di pelle e cuoio,
• tappeti,
• tendaggi,
• imbottiture di arredi,
• corredi liturgici e di abbigliamento.
Nelle Pinacoteche:
• La colla di coniglio utilizzata per sigillare le tele alle tavole di supporto; la colla di farina, invece, viene attaccata dagli anobidi.
Dermestes lardarius, come lascia intendere il suo nome, è il tipico infestante delle industrie di insaccati.
Strogoderma inclusum e altre specie consorelle sono considerate le peggiori distruttrici dei depositi di cereali; non sono presenti in Europa.
Per vedere maggiori dettagli > Come attaccano le collezioni zoologiche ed i depositi di pellicce e tappeti
Gli adulti dei dermestidi vivono all'esterno, mentre le larve vivono direttamente sui manufatti e sui reperti zoologici.
Gli adulti di dermestide vengono facilmente catturati dalle trappole elettroluminose UVA, perchè attratti, non dalla specifica lunghezza d'onda, verso la quale sono insensibili, ma dalle carcasse degli altri insetti catturati nelle tavole collanti. In particolare, la cattura di Anhtrenus verbasci denuncia la probabile presenza di colombi stanziali all'esterno dell'edificio, perchè i dermestidi sono attratti dal guano e dalle piume.
I dermestidi, oltre a essere direttamente responsabili di danni ai beni, entrano anche nell'elenco degli insetti indicatori di criticità ambientali.
Queste catture, infatti, segnalano i rischi igienico-sanitari che sono connessi alla presenza di colombi:
• salmonellosi derivanti dal guano
• zecche molli
I lepidotteri adulti delle tineole possono essere catturati con trappole al feromone. Il limite di questi rischiosi strumenti di difesa, tuttavia, è l'azione attrattiva esercitata dall'esterno, che provoca un conseguente aumento della pressione entomologica interna.
È consigliabile ricorrere a questi presidi di difesa soltanto se siano preventivamente osservate le misure minime di proofing, cioè la correzione delle criticità strutturali, che, in questo caso, sono rappresentate dall'applicazione di zanzarieree alle finestre. Ciò, per frapporre barriere meccaniche alle incursioni entomologiche provenienti dall'esterno; non solo di tineole, ma di tutti gli infestanti indesiderati.
Le tineole adulte sono lucifughe. Per questa ragione, in passato le trappole elettroluminose UVA non hanno mai catturato le tineole. Tuttavia, l'ultima generazione di trappole elttro-luminose UVA a luce nera, che, pur mantenendo inalterata l'emissione dei raggi a lunghezza d'onda UV, riducono al minimo il riverbero di luminosità, risultano essere molto efficaci anche per catturare le tineole.