Domenica 30 Dicembre 2018
GENIUS LOCI - LO SIPIRITO DEI LUOGHI
Tarlo parlante

GENIUS LOCI - LO “SIPIRITO DEI LUOGHI” TUTELA LE TRADIZIONI LOCALI


Quando, nel lontano 2011, ebbi modo di partecipare alla stesura della prima edizione delle linee guida per la conservazione e il recupero dell’edilizia rurale del G.A.L. Borba (Gruppo Azione Locale della Borba), entrai a far parte di un mondo che mi apparteneva solo in parte, da giovane architetto quale ero. Non a caso, tra i membri del gruppo di lavoro che venne costituito per partecipare alla procedura negoziata bandita dal Gal Borba, ero la meno esperta in materia di edilizia rurale, benché in possesso di un bagaglio culturale post lauream già specialistico e fortemente orientato al recupero, al restauro e alla conservazione.
Dal 2011 ad oggi (sono trascorsi quasi otto anni e le linee guida sono già alla loro seconda edizione), la mia passione per l’architettura rurale e per i paesaggi contadini è incredibilmente cresciuta con uno spiccato interesse nei confronti delle architetture minori (cascine, chiese pievane, pozzi, forni, ciabot, manufatti complementari…), delle tecniche costruttive e dei materiali locali nel rispetto delle forme originali.
Per questa ragione, quando l’amico Gianfranco Magri mi ha invitato a scrivere due parole sul “genius loci”, ho pensato volesse farmi un favore, permettendomi di illustrare la forte passione che nutro nei confronti delle tradizioni locali del territorio nel quale vivo: quello dell’Alto Monferrato.
Da anni la mia regione, il Piemonte, manifesta una forte sensibilità nei confronti della valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico diffuso, con interesse rivolto ai centri storici, ai borghi rurali e, in generale, ai manufatti collocati lungo i sentieri e i percorsi di fruizione. L’unicità di questo territorio viene salvaguardata attraverso la redazione periodica di piani di sviluppo locale, che portano ad azioni di intervento tese alla valorizzazione delle risorse culturali, storiche ed enogastronomiche.
Soltanto attraverso il recupero delle tradizioni identitarie locali è possibile riscoprire il genius loci; ciascun luogo è, infatti, un insieme unico di esperienze, linguaggi, tecniche e competenze che non posso essere sovrapposte, ma al più condivise, conservando, ciascuna a suo modo, un’identità specifica e connotativa.
Nel 2017, insieme ad un’amica, ho aperto su Facebook un gruppo rivolto alle “Tradizioni del mondo Rurale”; non avrei mai pensato di raggiungere quasi 1.000 iscritti, né che così tante persone potessero essere interessate alle tradizioni locali e alla loro condivisione attraverso la divulgazione.
Ero assolutamente convinta che il mondo moderno, quello dei social per intenderci, non avrebbe risposto a un’idea così vecchia maniera come quella di un gruppo legato alle tradizioni locali, per di più rurali, convinta come ero che il genius loci avesse ormai lasciato il passo alla globalizzazione, con appiattimento di tutte le tradizioni. Naturalmente sbagliavo…
Sempre nel 2017, ho creato un blog interessato ai temi del restauro e della conservazione e rivolto alla tutela dei beni culturali e del costruito storico locale, con pari attenzione rivolta all’architettura monumentale e all’edilizia minore.
Affrontare quasi quotidianamente i temi del recupero e del restauro, con uno sguardo su tutto il territorio nazionale e un focus costante sulla mia regione, richiede uno sforzo notevole, oltre che tempo e dedizione, ma spero possa essere l’avvio di un percorso virtuoso che dal Piemonte porti al coinvolgimento di altre regioni d’Italia, attraverso una “rete di professionisti” appassionati ed attenti alla tutela del costruito storico e locale.